Why so many Antonio?

Il 13 Giugno il Santo del giorno è Sant’Antonio da Padova, e sono molti a festeggiare l’onomastico in questa data. Alzi la mano chi in famiglia non ha almeno un Antonio!

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Raffigurazione di San’Antonio

Da questo nome sono nate diverse altre forme come Antonino, Tony, Nino, Antonella, Antonietta etc.

Quando si va alla ricerca delle origini familiari tra i documenti precedenti al XX secolo, non possono non saltare all’occhio i nomi “particolari” come PaduanoGeronimoCattarina, Melchiora, Tansulla, Lattanzia o gli ormai desueti Palma e Palmerino.

Un altro aspetto che si nota dopo breve tempo è l’altissima frequenza di alcuni specifici nomi, sia al maschile che al femminile: Francesco, Giuseppe, Giovanni su tutti, per ovvi motivi legati alla religione cristiana.

Al Sud però, si afferma prepotentemente anche un altro nome: Antonio, spesso nella variante Antonino.

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Antoninus Joseph Joannes filius Melchioris (Antonino Giuseppe Giovanni figlio di Melchiorre) – Battesimo 1765

Perchè? Cosa ha reso questo nome il quarto in Italia per diffusione, addirittura il terzo in Campania e il secondo in Puglia?

La risposta, ancora una volta, viene dalla fede cristiana: Antonio, uno dei santi più amati in particolar modo al Meridione.

Sant’Antonio da Padova (1195 – 1231), era un frate francescano contemporaneo di San Francesco, e, innanzitutto, non era padovano, anzi non era affatto italiano: era nato infatti a Lisbona, in Portogallo (di cui è Santo Patrono, al pari del Brasile), e per questo motivo dai portoghesi viene (correttamente) chiamato António de Lisboa. Per essere precisi si chiamava Fernando, ma quando entrò nell’ordine francescano decise di mutare il proprio nome in Antonio.

L’appellativo “da Padova” gli fu dato perchè nella città veneta ebbe luogo la sua attività più significativa; egli viaggiò in Francia, Italia e Africa come predicatore, ricevette incarichi direttamente da San Francesco e da importanti figure dell’epoca, come il Cardinale Rinaldo Conti (poi Papa Alessandro IV).

In Sicilia il suo culto è particolarmente sentito, prova ne sono le innumerevoli chiese a lui dedicate e i diversi paesi di cui è patrono: l’origine si può far risalire ad un episodio vissuto in prima persona dal Santo.

Nel 1221, di ritorno da un viaggio in Africa, la sua nave fu spinta da una tempesta sulle coste siciliane, e naufragò infine nei pressi dello splendido Capo Milazzo: lì il frate si riparò per alcuni giorni in una grotta, per poi essere soccorso dai pescatori della zona.

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L’ingresso del santuario a Capo Milazzo

La famosa grotta da cui si scorgono le isole Eolie fu trasformata in luogo di culto già nel 1232, e nei secoli successivi assunse l’aspetto attuale di chiesa. Oggi è facilmente visitabile raggiungendo Capo Milazzo, l’estrema punta dell’omonima città in provincia di Messina.

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Santuario di Sant’Antonio da Padova a Capo Milazzo

 

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