Ricerca agnatizia

Faber est suae quisque fortunae – Appio Claudio Cieco

 

COS’É

La ricerca agnatizia è la tipologia “standard”, nonchè la più richiesta.
Il modus operandi utilizzato è quello di risalire di generazione in generazione concentrandosi unicamente sugli antenati diretti; in altre parole, partendo da un individuo “conosciuto” se ne ricercano il padre, il nonno, il bisnonno e così via (tutti con le relative mogli): si va dunque alla radice del cognome del ramo familiare di interesse – da cui l’aggettivo “patrilineare” -, sia esso paterno o materno.

L’immagine mostra il ramo diretto di Cesarione, figlio di Giulio Cesare e Cleopatra: non sono presenti le zie, i cugini,  i prozii etc.

 

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Questa tipologia di ricerca è solitamente la più veloce, in quanto il numero di individui da cercare è ben definito (una coppia per ogni generazione).

Essendo prettamente “verticale” permette di concentrare gli sforzi verso il raggiungimento dell’epoca più remota alla quale potersi spingere, che solitamente corrisponde al XVI secolo (1501-1600).

 

COME FUNZIONA

Come per ogni ricerca genealogica le fonti variano con le epoche.

Fino ai primi dell’800 queste consistono nello Stato Civile, nei registri di leva, negli archivi diocesani. Più indietro rimarranno gli archivi diocesani o i registri parrocchiali, quando reperibili e consultabili. Infine si consultano i Catasti Onciari (detti “Riveli di beni e anime” in Sicilia).

E’ possibile decidere a quale epoca fermarsi, o quale budget massimo investire.

 

Per il dettaglio dei costi, consulta la pagina dedicata.